In quei giorni, il Signore disse a Mosè:
«Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».
L’incipit del brano dell’Esodo è la storia di sempre, è così facile dimenticarsi del Signore, della sua azione liberatrice verso di noi, dei doni che ci fa…E’ poi bella la pagina del Vangelo nella quale vediamo che tutti perdono qualcosa nei tre racconti parabolici, e tutti i personaggi descritti sono dei veri perdenti. Un pastore perde una pecora, una donna perde una moneta, un padre perde il figlio minore e perde anche l'altro maggiore dal quale è trattato come padrone e non come padre, il figlio minore perde i suoi averi perdendo così anche la sua dignità pascolando i porci...
Ho pensato quanto l'esperienza del perdere sia profondamente umana e tocchi prima o poi tutti in un modo o l'altro. Possiamo perdere un oggetto a cui teniamo, possiamo perdere dei beni necessari, possiamo perdere anche la salute, il posto di lavoro, una relazione importante. Arriviamo spesso anche a perdere la fiducia in noi stessi e alla fine anche la fede in Dio. Ci sono perdite piccole e perdite grandi, perdite sopportabili e altre che ci segnano profondamente e ci sembrano insuperabili. Ma se ci penso bene l'esperienza di ritrovare qualcosa che si era perduto è una delle più forti e belle della vita. Non vorremmo mai perdere qualcosa o qualcuno, ma nel momento in cui lo ritroviamo la vita si illumina e diventa più bella. E' proprio questo quello che racconta il brano del Vangelo, che inizia con la descrizione di quello che Gesù faceva abitualmente e che dava sempre più fastidio ai suoi nemici, cioè l'incontro con coloro che erano perduti e considerati perduti davanti a Dio. Gesù va dai lontani e dagli allontanati, dai peccatori, in una parola da chi si è perso nella vita e riporta la gioia, la pace, la vita stessa, speriamo che ciò accada anche a noi.