SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
31-12-2019
SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO
MERCOLEDÌ 1° GENNAIO 2020
Oggi il Vangelo ci dice che in quel tempo, i pastori andarono, senza indugio alla capanna di Gesù e lo trovarono…
Solo un credente, una comunità, una Chiesa che ha il coraggio di andare, di uscire, saprà trovare, incontrare…Certo è un uscire da se stessi, dalle proprie sicurezze che ti bloccano “nelle tue cose”, ma anche fisicamente dalla tua comunità per incontrare l’altro, una realtà nuova, lasciare qualcosa di ciò che abbiamo sempre fatto e vissuto per le “novità di Dio”. Abbiamo colto nel Natale che soprattutto per Maria e Giuseppe Dio ha chiesto di uscire, di lasciare anche i loro schemi mentali, certe credenze sulla Legge per lasciarsi guidare dallo Spirito, dalla Parola di dio (dell’angelo) per una “novità” che porta salvezza. Il vescovo Lancelot Andrewes (1555-1626) nel suo sermone per il Natale osserva: «Nel messaggio dell'angelo ci sono due parti: “La nascita, e. il ritrovamento”. Perché questa è una festa doppia: non solo la festa della sua nascita, ma anche la festa del suo “ritrovamento”. Per questo l'angelo non conclude l'annuncio con è nato per voi, ma dice altro: “lo troverete”. Non basta dire Cristo è nato, ma, per ricavare un vantaggio da questa nascita, noi dobbiamo “trovarlo”. È nato è la parte che fa lui: lo “troverete” è la nostra. Se non lo troviamo è come se non fosse nato. Per noi, per tutti. Nasce per noi quando lo si conosce».
Una vecchia storiella ebraica racconta di un bambino che piangendo corre dal nonno perché il suo compagno di gioco lo ha piantato in asso: stavano giocando a nascondino e siccome si era nascosto molto bene, l'altro smette di cercarlo. Il nonno gli dà ragione: Non si fa così! Ma noi con Dio facciamo la stessa cosa. Lui si nasconde e noi smettiamo di cercarlo.
Quanti di noi, delusi o disgustati abbiamo abbandonato il gioco della vita: il senso vero della esistenza, ciò che la rende autentica è proprio la continua ricerca. Mentre Dio si nasconde perché lo cerchiamo, contemporaneamente è lui che ci cerca perché ricominciamo a cercarlo; ci corre dietro, perché diventiamo capaci di trovarlo.
I pastori non erano persone con qualità particolari, anzi non godevano di molta considerazione. ma erano svegli - vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge (Lc 2,8) - quando l'angelo è passato e si sono messi alla ricerca del Bambino.
I pastori ci insegnano che solo se usciamo da noi stessi, se ci liberiamo dai nostri pregiudizi, se accettiamo la fatica di camminare nella notte della nostra vita avremo la sorpresa di trovare.
Troveremo un neonato in fasce che è Dio, una Donna, Maria, che si è fidata di qualcuno più grande di lei, un Uomo, Giuseppe, che in mezzo a dubbi e domande, sa accettare la sfida a percorrere una strada umanamente difficile.
E’ ciò che siamo chiamati a sognare e a fare all’inizio di questo nuovo anno, come promessa e come impegno.
Concludo con le parole conclusive del messaggio che tradizionalmente il Papa invia per questa Giornata…
“Che il Dio della pace ci benedica e venga in nostro aiuto.
Che Maria, Madre del Principe della pace e Madre di tutti i popoli della terra, ci accompagni e ci sostenga nel cammino di riconciliazione, passo dopo passo.
E che ogni persona, venendo in questo mondo, possa conoscere un’esistenza di pace e sviluppare pienamente la promessa d’amore e di vita che porta in sé.”
don Maurizio

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