Festa della Santa Famiglia
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
27-12-2020
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
DOMENICA 27 DICEMBRE 2020
Pace in terra agli uomini di buona volontà si diceva fino poco tempo fa…ma quale buona volontà? Che buona volontà degli uomini percepiamo? Per fortuna che nel Vangelo sta scritto e la nuova traduzione anche nel Messale ha ripreso quel “pace in terra agli uomini che Dio ama!”
Dio ama gli uomini, e porta loro la pace. Questo è il messaggio ricevuto dai pastori, che abbiamo ascoltato nei Vangeli del Natale…Ce l’ha ricordato Papa Francesco all’Angelus il giorno di Natale: “È nato un bambino: la nascita è sempre fonte di speranza, è vita che sboccia, è promessa di futuro. E questo Bambino, Gesù, è “nato per noi”: un noi senza confini, senza privilegi né esclusioni. Il Bambino che la Vergine Maria ha dato alla luce a Betlemme è nato per tutti: è il “figlio” che Dio ha dato all’intera famiglia umana.”
E allora nonostante i pensieri, i problemi, l’oscurità di questo tempo, stiamo pacificati dentro nel cuore perché siamo amati da Dio!
Questo il messaggio forte e chiaro che ci è giunto in questo Natale così atipico, stanco…ma forse autentico come non mai. Così drammaticamente simile a quello che deve avere vissuto il Signore Gesù in quel suo unico Natale, il distanziamento di Betlemme, la povertà delle relazioni se non per quei pochi pastori, la mancanza della propria casa dove noi possiamo leggere tante mancanze che abbiamo dovuto accettare quest’anno…
Il farsi uomo di dio in Gesù non è solo un fatto fisico, Egli entra nella nostra storia, ferità, di peccato, di egoismi, in questa storia in ogni storia Egli entra….
Ma non vi entra da solo…c’è una famiglia, che certo è Santa fin da principio, ma non per questo le viene risparmiato un lungo e faticoso cammino di santità, di conformarsi alla volontà di Dio, di realizzare con una infinità di sì il suo progetto d’amore.
Forse nei secoli la Chiesa ha sottolineato troppo che il modello da seguire per noi è la santa Famiglia di Nazareth…
Che modello infatti può mai essere una famiglia composta da un padre che non è il vero padre, da una madre che è vergine e da un bambino che è il figlio di un altro…cioè di Dio?
Il Vangelo di Luca ci dice invece che questa è una famiglia concreta, reale, che deve fare i conti con la fatica e la sofferenza, con gli imprevisti e i momenti di stanchezza delle relazioni.
Una famiglia che dovrà abbandonare la casa farsi profuga in Egitto e crescere senza prodigi che il Vangelo mai menziona il figlio Gesù.
Nessun miracolo che evita a Giuseppe di lavorare e di guadagnarsi il pane con fatica. Questa famiglia è esemplare proprio nella sua vicinanza alle nostre fatiche e stanchezze, alle nostre crisi e ai nostri litigi, alle difficoltà che devono e dovranno affrontare come profetizza il vecchio Simeone. In altre parole non ha avuto nessuna corsia privilegiata…Dio, Gesù di Nazareth, nasce e cresce nell’ambiente fecondo e precario delle relazioni famigliari, della quotidianità, degli imprevisti. Come stiamo facendo noi, cercando di mantenere un equilibrio nelle nostre relazioni messe a durissima prova da questa pandemia, con i bambini che forse non capiscono e i ragazzi e giovani che non vogliono capire tante restrizioni alla loro giusta libertà.
Quanto ci mancano, ce lo diciamo da tempo, gli amici! Momenti di comunità! E gli abbracci, i gesti dell’affetto, ma non sono tutto, questa Santa Famiglia ci richiama, più che alla dimensione orizzontale delle relazioni, a quella verticale, a quel Dio da cui nasce e di cui si nutre ogni amore. Chiediamo a Gesù, Giuseppe, Maria che ci sostengano, che custodiscano le nostre famiglie con la loro forza d’animo, con la loro tenerezza, con il loro amore.
 

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