Quinta Domenica del Tempo Ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
04-02-2021
QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DOMENICA 7 FEBBRAIO 2021
Oggi 5^ domenica del tempo ordinario è anche la 43^ Giornata della Vita il cui slogan è “Libertà e vita” e il brano evangelico ci narra, con la guarigione della suocera di Simone, proprio l’azione di Gesù che è di liberarla dalla sua condizione di infermità, affinché riacquisti una pienezza di vita e segno è che la donna subito dopo esser stata guarita si mise a servirli. Un servizio però non servile, quasi da schiava, ma libero, gratuito, fatto con il cuore….
E quello che l’evangelista vuol farci notare che il primo miracolo, la prima liberazione operata da Gesù è “dentro” la chiesa, la casa di Pietro che rappresenta la Comunità, in qualche modo in noi stessi, potremmo tradurre il primo atto di conversione va fatto dentro la Chiesa e in noi stessi. Dalla sinagoga alla Casa, dal Tempio al luogo comune, una visione della fede non chiusa nel sacro ma nella quotidianità, una fede che sacralizza, fa santi i luoghi e le persone…un Dio non chiuso nelle chiese, ma che vuole abitare le case degli uomini…anche noi, in qualche modo, siamo guariti per servire…come la suocera di Pietro. Dobbiamo in altre parole fuggire dall’idea della Chiesa come la comunità dei bravi e dei santi, (e direi che non è difficile, perché sia come singoli che come chiesa abbiamo oggettivamente tante macchie e peccati sotto gli occhi del mondo) ma come ci ricorda Papa Francesco, siamo tutti “peccatori perdonati”, ma come? In quanto Gesù si è fatto carico nel segno del Giordano, del suo battesimo di immergersi nella nostra umanità di peccato. La Chiesa allora è il luogo dove tutti hanno sperimentato la misericordia e Gesù che si ferma sulla soglia della casa di Pietro, vede quella folla di malati e li guarisce, forse ci invita ad uscire, sì ad essere chiesa in uscita o perlomeno “sulla soglia”.
E’ bello poi notare come Gesù entra fin dentro la stanza dove giace l’ammalata, cioè nel luogo più intimo della casa, come a dire che Gesù non sta a distanza ma entra nella nostra intimità, in una comunione profonda, non si ferma a quegli aspetti che sono esteriori, ma va al cuore…
La domanda che potremo farci allora potrebbe esser questa: Lascio al Signore la possibilità di percorrere questo cammino fino in fondo, cioè nel profondo della mia vita, del mio cuore, dei miei bisogni, dei miei desideri, dei miei sogni, sì anche dei miei peccati? O la fede in Dio, il mio essere credente lo faccio rimanere sulla sogli di casa? Lasciamo entrare il Signore abbiamo sentito nel Vangelo lui fa rifiorire la vita, ci rialza dalla nostra prostrazione, rinnova la speranza e la fiducia e ci abilita al servizio, cioè ad amare nella concretezza della storia… Allora anche il segno della primula che oggi abbiamo a casa nostra dirà la possibilità che il creatore ha di far rifiorire la vita anche se siamo ancora nel pieno dell’inverno e nel mezzo di questa pesante pandemia.

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