Non uno slogan ma verità di giustizia per tutti!
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Comunicati e notizie
27-02-2016
NON UNO SLOGAN MA VERITÀ DI GIUSTIZIA PER TUTTI!
E' davvero una bella generazione quella di Giulio Regeni, 28 anni, trovato morto ammazzato al Cairo lo scorso 3 febbraio.
A 28 anni una persona ha scelto da che parte stare e di certo sappiamo, da quanto emerge dalle indagini, che Giulio Regeni ha trovato la morte perché stava dalla parte della verità e della giustizia in questi tempi molto difficili.
Era un ragazzo speciale - come ha ricordato ai funerali il suo parroco di Fiumicello don Luigi Fontanot - che ha dedicato la sua vita troppo breve alla ricerca e per questa sua scelta, che aveva dato un senso alla sua esistenza, ha pagato il prezzo più alto, un vero martirio umano, cioè “testimonianza”. Oggi in genere non si sa molto di quella generazioni di trentenni, colpita in pieno dalla crisi, e perciò ai margini di mondi e professioni divenuti inaccessibili. Ma a Giulio Regeni va il nostro ringraziamento - come ha scritto la mamma di Giulio - per averci insegnato molto.
Si chiedeva Ponzio Pilato: Quid est veritas? "Che cos'è la verità? L’anagramma di questa domanda «Quid est veritas?» si trova la risposta alla medesima. Scombinando e ricombinando le lettere del «Quid est veritas?» viene fuori la risposta «Est vir qui adest», ossia «E’ l’uomo qui davanti a te». La verità vera, “alta”, è la buona fede e la passione di ricerca di questo ragazzo friulano, l’altra che comunque per giustizia aspettiamo, è e sarà una verità amara, frutto di violenza e di quell’integralismo che non vorremmo mai più vedere.
 

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