Ciao Alessandro,
un “ciao” che non avrei e non avremmo mai voluto darti.
Avevi una voglia di vivere straordinaria, nonostante nella tua vita ne avessi passate tante con il papà e con la mamma, che troppo giovani si sono ammalati e che non hai mai lasciato soli, supportato dal calore dei tuoi fratelli. Forse sarò banale, ma ricordo anche quando se n’è andato Giove, il dolce cane labrador a cui tu, Angelo e noi tutti eravamo molto legati. Quel giorno io e te siamo stati insieme e abbiamo pianto vicini; lì ho conosciuto la tua forte sensibilità. Ora siamo io e noi tutti a piangere per te che ci hai lasciati così presto.
Ci mancherai tantissimo, a me veramente tanto.
Una cosa mi consola: che lassù starai assieme ad Angelo ed entrambi veglierete su di noi, mentre tu sarai impegnato a giocare a freccette, il tuo sport, una delle attività che più ti piaceva.
Durante la tua permanenza in ospedale, abbiamo sperato e pregato fino alla fine perché tu ci stupissi con una ripresa straordinaria, ma purtroppo te ne sei andato. Però andando via, grazie alla mamma e ai tuoi fratelli, ci hai stupito un’ennesima volta perché hai fatto un gesto straordinario non comune. Donando i tuoi organi hai potuto far rivivere quel Sandro straordinario, in tante persone che grazie a te potranno vivere una vita migliore.
Grazie a tutti coloro che sono qui presenti, e non solo, che hanno voluto onorare te caro Sandro, con attestati di stima, solidarietà e vicinanza. Ringraziamo i medici e infermieri della rianimazione di Cattinara per la loro profonda umanità.
Come mi ha detto Don Ugo al telefono, che era il tuo insegnante di religione quando eri un bambino, “non ci saranno più altri Sandro come lui”.
Ciao Sandro, ti voglio bene
Stefano