Pensieri... Solennità della SS. Trinità
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
10-06-2017
PENSIERI... SOLENNITÀ DELLA SS. TRINITÀ
Domenica 11 giugno 2017
E’ la domenica più difficile per fare la predica…questa della Santissima Trinità che è uno dei grandi misteri della nostra fede…
Allora attenendoci alle letture che la liturgia ci ha proposto, che cosa possiamo capire del buon Dio?
A me ha colpito nella prima lettura (dal libro dell’Èsodo) laddove si dice:
“Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà”.
Prima di tutto che il Signore scende, è vero che Mosè sale sul monte…ma questo è normale, ma che Dio scenda no!
E in Gesù vedremo fino a che punto Dio è capace di scendere…dirà l’apostolo Paolo san Paolo apostolo ai Filippesi con queste parole: «Cristo Gesù, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini.
Apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce».
E la pagina del Vangelo sottolinea nuovamente quest’amore di Dio, cioè l’essere di Dio: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». E allora forse l’invito che oggi la festa della santissima Trinità ci fa’ è quella cambiare un po’ la nostra immagine di dio, quella che abbiamo in testa, forse ricevuto in un passato che viveva, non possiamo nascondercelo, in un altro mondo, in un’altra Chiesa…l’idea di un dio che vuol fare i conti o che li farà…con noi...questa è un’idea che scaturisce dal profondo, che però mette insieme le nostre paure, il senso di smarrimento che portiamo nel cuore quando affrontiamo le piccole o grandi difficoltà, o i grandi interrogativi della nostra vita: perché esistiamo? Chi lo ha deciso? Perché? In altre parole Un Dio da temere, non da amare.
Un Dio incomprensibile.
E anche chi crede di non credere si è fatto un'idea di Dio. E proprio perché è un'immagine orribile che, spesso, decide di non credere. Questo è il cammino lungo della vita, il cammino faticoso della fede…in altre parole la più difficile conversione da compiere …è proprio quella che ci fa passare dal Dio piccino che portiamo nel cuore o meglio nella testa…al Dio grandioso che ci rivela la Bibbia, che ci rivela questa festa, il mistero della Santissima Trinità, dove si svela la famiglia di Dio che è una triplice relazione personale di puro e assoluto amore…
Ma è sempre Gesù, diceva in una sua omelia per l’odierna festività papa Francesco, che rivela a noi il mistero di Dio…il padre che è il custode, che veglia sulla nostra vita che attraverso la vita di Gesù, anche la croce, ci ha fatto conoscere l’amore che porta nel suo cuore per noi….e poi lo Spirito Santo che ci aiuta a capire le tante cose che Gesù ci ha detto e che come dice San Giovanni nel suo Vangelo…”e le molte cose che Gesù stesso ha ancora da dirci”
Lo Spirito ci guida nelle nuove situazioni esistenziali con uno sguardo rivolto a Gesù e, al tempo stesso, aperto agli eventi e al futuro. Egli ci aiuta a camminare nella storia saldamente radicati nel Vangelo e anche con dinamica fedeltà alle nostre tradizioni e consuetudini. Ma il mistero della Trinità ci parla anche di noi, del nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Infatti, mediante il Battesimo, lo Spirito Santo ci ha inseriti nel cuore e nella vita stessa di Dio, che è comunione di amore. Dio è una “famiglia” di tre Persone che si amano così tanto da formare una sola cosa.
Che cos’è l’Eucaristia alla quale anche oggi partecipiamo, è un dono del Padre…Egli ci dona oggi quel “pane quotidiano” che per opera dello Spirito Santo che invocheremo diventa Gesù, il suo corpo….allora il mistero della Santissima Trinità non è un rebus da capire, ma un dono da accogliere…da amare, di cui nutrirci…
don Maurizio Qualizza
 

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