Pensieri... XVII Domenica del Tempo ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
30-07-2017
PENSIERI... XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 30 luglio 2017
Di un tesoro e di una perla preziosa ci parla oggi il vangelo, è questo il Regno di Dio, la ricchezza della nostra fede, la bontà del Signore, al di là delle apparenze, del male che c’è nel mondo e in noi (e anche nella Chiesa)…
«Trovato il tesoro, l'uomo pieno di gioia va, vende tutti i suoi averi e compra quel campo». Padre Raniero Cantalamessa in riferimento a questa pagina evangelica un giorno portò questo esempio: Mi viene in mente quello che successe il giorno che finì la seconda guerra mondiale. In città i partigiani o gli alleati aprirono i magazzini delle provviste lasciate dall’esercito tedesco in ritirata. In un baleno la notizia arrivò nelle campagne e tutti di corsa ad attingere a tutto quel ben di Dio, tornando chi carico di coperte, chi con ceste di prodotti alimentari. Penso che Gesù con quelle due parabole voleva creare un clima del genere. Come per dire: “Correte finché siete in tempo! C’è un tesoro che vi aspetta gratuitamente, una perla preziosa. Non lasciatevi sfuggire l’occasione”. Solo che nel caso di Gesù la posta è infinitamente più seria. Si gioca il tutto per tutto. Il Regno è l’unica cosa che ci può salvare dal rischio supremo della vita che è quello di fallire il motivo per cui siamo in questo mondo. La gioia è il primo regalo che il tesoro regala, è il motivo che fa camminare, correre, per cui vendere tutti gli averi non porta con sé nessun idea di rinuncia ma di investimento per il presente e per il futuro…Poco, per il bracciante. Tantissimo, per il mercante. È un modo esplicito per dire che vale la pena dare tutto ciò che si ha per comprare il campo e la perla. Nulla uguaglia la gioia dello scoprirsi amati da Dio.
Troppe volte, anche nel recente passato, il cristianesimo è stato accostato alla sofferenza, al dolore, al senso del dovere. Siamo tutti pronti a fare l’elenco delle tante belle cose cui abbiamo rinunciato per essere dei bravi cristiani. Siamo morigerati, mortificati, fedeli ad un solo partner, onesti (almeno più degli altri), disponibili…In questa parabola, invece, tutto viene ribaltato. È la gioia che spinge, è la gioia che converte e convince, è la gioia che fa cambiare. Matteo scrive questa pagina trent'anni dopo avere lasciato tutto. (quadro chiesa di Roma San Filippo dei Francesi, spesso citata da Papa Francesco) Ha trovato il tesoro mentre lavorava nello spinoso campo della riscossione dei tributi, era suddito dei romani, degli occupanti ; lì ha incontrato lo sguardo di Gesù…. Il Maestro si era avvicinato al banchetto delle imposte, senza odio, come facevano tutti, senza timore, e gli aveva chiesto di lasciare tutto e di seguirlo così, senza paura. Ed egli lo aveva fatto, senza sapere bene il perché.
Da allora la sua vita era cambiata. Pensava di avere in tasca una perla preziosa: soldi, tante cose…; nello sguardo sorridente di Gesù aveva visto cos'era davvero il tesoro, quello che poteva essere anche il tesoro della sua vita . Chiediamo al Signore che in questa messa volga a noi il suo sguardo e ci faccia comprendere che solo Lui è il vero tesoro.
don Maurizio Qualizza
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