Pensieri... XXII Domenica del Tempo ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
02-09-2017
PENSIERI... XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 3 settembre 2017
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».
Fanno sempre paura queste parole di Gesù, la croce noi non la vogliamo, umanamente è riluttante…oppure come diceva don Tonino Bello ne abbiamo fatto un ciondolo appeso al collo, anche prezioso, ma solo decorativo espropriandola della sua forza e provocazione.
Se qualcuno vuole venire dietro a me... Ma perché andare dietro a Gesù, cioè seguirlo? Perché andare dietro a quello che ci dice il Vangelo, la Chiesa? Soltanto per essere felici! Ma come?
E Gesù ci offre delle condizioni: La prima: rinnegare se stessi. Che non significa mortificare la propria persona, buttare via i doni che Dio ci ha dato. Ma uscire dal proprio mondo, non sentirci il centro di tutto, mettere gli altri al primo posto…E la seconda condizione: è prenderla la propria croce e seguirlo…Che non è vivere da rassegnati e tanto meno cercare il male, la sofferenza… “La sofferenza, ha detto Papa Francesco, non è un valore in sé stessa, ma una realtà che Gesù ci insegna a vivere con l’atteggiamento giusto.” Perché Gesù – l’abbiamo sentito -  non dice sopporta, bensì “prendi”. Che cos’è allora la croce? E’ farsi dono, “essere per”… Potremmo dire che è il riassunto dell'intera vita di Gesù. Cioè la follia d’amore di Dio. Non una via crucis ma una strada verso la vita, verso una pienezza di vita, una felicità vera…e allora sì, potemmo sostituire la parola croce con amore. Ed ecco: se qualcuno vuole venire con me, prenda su di sé il giogo dell'amore, tutto l'amore di cui è capace, e mi segua. Ciascuno con l'amore addosso, che però ha il suo prezzo…certo! Come quei genitori che ho visitato ieri, che con due gemellini non dormono ogni notte, è una croce, ma di vita d’amore…
Tornando alla pagina del Vangelo…nella vita di Gesù ormai all’orizzonte si staglia Gerusalemme, si profila la croce. Gesù capisce che Dio non sceglie di assomigliare ai potenti, non sceglie la strada del trionfo, dei miracoli potremmo dire, ma dell’amore totale, da dare la vita. E questo Pietro umanamente lo rifiuta, vorrebbe insegnare lui al Maestro come si deve ragionare e Gesù gli dice: «Pietro, tor­na a metterti dietro di me, riprendi ad es­sere discepolo». Cresci in umiltà, non metterti al posto di Dio…Seguimi, cioè vivi una esistenza che asso­migli alla mia, e troverai la vita, realizzerai pienamente la tua esistenza. Perché la prospettiva finale non è «perdere la vita», ma «trovare la vita».
Scrive padre Ermes Ronchi nella sua riflessione:
“Perdere per trovare. È la legge del­la fisica dell'amore: se dai ti arricchisci, se trattieni ti impoverisci. Noi siamo ricchi so­lo di ciò che abbiamo donato.”
Concludo con un’immagine-pensiero di don Tonino Bello che a questo proposito diceva così: “ Donaci, Signore, di non sentirci costretti nell'aiutarti a portare la Croce. Aiutaci a vedere anche nelle nostre croci un mezzo per ricambiare il tuo amore; aiutaci a capire che la nostra storia crocifissa è già impregnata di risurrezione”.
don Maurizio Qualizza
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