Pensieri... XXIV Domenica del tempo ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
14-09-2017
PENSIERI... XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 17 settembre 2017
Il Vangelo oggi ci parla di perdono, per il mondo così violento attorno a noi, il perdono è una debolezza, anzi spesso è fuori da qualsiasi logica…È da deboli perdonare… però non bisogna neppure banalizzarlo, come dire, venderlo a buon mercato perché il perdono va di pari passo con la verità e la giustizia… non come un certo giornalismo talvolta ce lo fa vedere in Tv! Se domenica scorsa la liturgia ci introduceva alla pratica del perdono all'interno della comunità, alla correzione fraterna…oggi la Parola di Dio osa di più e ci invita a riflettere sulla ragione stessa del perdono. Perché perdonare? E quante volte? L’abbiamo sentito nel brano del Vangelo, Pietro che chiede a Gesù: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». Non è da poco la proposta di Pietro, anzi è generosa e potremo dire eroica, quella di Gesù è folle, che capiamo solo nella logica divina.
Siamo chiamati a perdonare sempre perché siamo perdonati sempre e da sempre. Il piccolo credito che abbiamo verso i fratelli non è nulla rispetto al debito mostruoso che abbiamo contratto verso Dio. E che egli ha cancellato. Papa Benedetto XVI a questo proposito si è espresso con frasi suggestive, o meglio con parole vere, profonde, evangeliche…..Il perdono è la notizia quotidiana di cui avrebbe bisogno il mondo: ce lo ricorda il Vangelo odierno in cui Gesù invita Pietro a perdonare il fratello che commette colpe contro di lui fino a settanta volte sette, cioè sempre. Ma cosa è il perdono? E il Papa dice: “Nulla può migliorare nel mondo se il male non è superato. E il male può essere superato solo con il perdono. Certamente, deve essere un perdono efficace. Ma questo perdono può darcelo solo il Signore.
“Perdonare non é ignorare ma trasformare: cioè Dio deve entrare in questo mondo e opporre all’oceano dell’ingiustizia un oceano più grande del bene e dell’amore”. Non aspettiamo mai il perdono perfetto, quello angelico, straordinario. Perdoniamo come riusciamo, al meglio delle nostre capacità e delle nostre forze. Perdoniamo perché siamo perdonati, perché il perdono ci rende straordinariamente liberi. Così ha fatto (l’abbiamo ricordato in questi giorni del 20 anniversario della sua morte) Madre Teresa di Calcutta. All’infinità dell’ingiustizia e della povertà di quegli ultimi, poveri, diseredati, lei ha opposto tanto amore.
Dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.

E’ vero tante volte le situazioni, gli eventi, le ingiustizie, le incomprensioni ci stancano, “Invece, Dio non si stanca con noi, non si stanca mai di avere pazienza con noi e con la sua immensa misericordia ci precede sempre, ci viene incontro per primo”. Così Gesù … ci invita al difficile gesto di pregare anche per coloro che ci fanno torto, ci invita a vivere, nella nostra preghiera, lo stesso atteggiamento di misericordia e di amore che Dio ha nei nostri confronti: «rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori», diciamo quotidianamente nel «Padre nostro»”.
Signore Gesù fa che oggi possiamo recitare questa tua preghiera con più verità, non solo con le labbra ma con il cuore per essere tuoi discepoli:
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto: Ad essere compreso, quanto a comprendere. Ad essere amato, quanto ad amare Poichè:  Sì è: Dando, che si riceve: Perdonando che si è perdonati; Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
don Maurizio
 
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