Lunedì di Pasqua
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
02-04-2018
LUNEDÌ DI PASQUA
Lunedì 2 aprile 2018
Due sono le caratteristiche rintracciabili nelle donne che il mattino di Pasqua vanno al sepolcro di Gesù e ce le ha suggerite la pagina del Vangelo di oggi:  In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio. Innanzitutto una gioia, anzi una grande gioia, cosa che dovrebbe caratterizzarci e invece non è sempre dei cristiani, dei credenti tanto che Papa Francesco qualche volta ci richiama a questo fatto magari con immagini un po’ ardite, del tipo: i cristiani devono avere un volto da persone redente, perdonate, non da "veglia funebre”. Oppure Cristiani con facce da “cetriolini sott’aceto”. Dobbiamo avere un volto gioioso ma la gioia non può essere di “posa”, una gioia dice sempre papa Francesco che non è provocata da motivi contingenti: è un dono del Signore che riempie l’interiorità della persona. Essa nasce dall'essere perdonati, nasce dal perdono: Questa è la radice propria della gioia cristiana”.
L’altra caratteristica è il timore che io vorrei tradurre con “storditi”, certo l’annuncio della risurrezione di Gesù duemila anni fa ha stordito gli apostoli, le donne, Pietro, i due discepoli di Emmaus…..ma non dobbiamo preoccuparci, la Chiesa nella sua immensa saggezza ci dona la possibilità, nei prossimi 50 giorni di convertirci alla grande notizia che abbiamo ricevuto. Se la quaresima è durata 40 giorni di essenzialità e conversione, il tempo pasquale ci accompagna molto più tempo. Non è facile convertirsi alla gioia, non è semplice credere che veramente Gesù è risorto. La caratteristica che accomuna le diverse apparizioni di Gesù risorto è proprio il senso di stupore e di dubbio che contraddistingue tutti i protagonisti, anche gli apostoli. E se hanno faticato loro a credere, non dobbiamo scoraggiarci! Gesù è veramente risorto: non rianimato, né tanto meno reincarnato. Il suo corpo umano è risuscitato: è proprio lui, mangia e beve come tutti, ma, nel contempo è riconosciuto solo con lo sguardo profondo della fede attraverso dei segni. Negare la resurrezione è l'unico modo per smontare dal di dentro il cristianesimo. Lo capiscono bene gli uomini del sinedrio che, come soluzione, cominciano a diffondere la prima delle false notizie riguardanti lo straordinario evento... : «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. Abbandoniamo anche noi il sepolcro e gli atteggiamenti che ci portano amarezza che, ancora troppo spesso, caratterizzano la nostra piccola fede. Il nostro è il Dio della vita, il Dio della resurrezione, il Dio della gioia.
don Maurizio
 

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