Pentecoste
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
19-05-2018
PENTECOSTE
Domenica 20 maggio 2018
Nella notte di Pasqua, la liturgia ci ha fatto accendere il fuoco nuovo, simbolo del gaudio pasquale; oggi contempliamo per l’ultima volta il cero pasquale ricordando il mistero di luce e di fuoco, della Pentecoste che ha avvolto Maria e gli apostoli nel Cenacolo.
Anche noi oggi abbiamo bisogno di una rinnovata Pentecoste, fondandoci non tanto sulle nostre energie o risorse umane, ma nel dono dello Spirito che, come ricorda san Paolo nella lettera ai Galati, è: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”.
 
Ricevuto lo Spirito, gli Apostoli escono in piazza e annunciano coraggiosamente il Vangelo della resurrezione, facendosi comprendere da tutti. Così una nuova Pentecoste dovrebbe portarci a scoprire l’importanza di un modo di essere credenti e Chiesa che abiti la vita quotidiana delle persone, che accoglie tutti, che valorizzi i doni di ognuno, ma soprattutto che porti a unità, a essere e sentirsi famiglia……
Questa comunità si trovava riunita nella stessa sede, ci ha ricordato la pagina degli Atti degli apostoli, il Cenacolo, il luogo dell’Ultima cena, dell’Eucaristica…come a dire che è lì che ci vien fatto il dono dello Spirito Santo che scende non solo sui doni eucaristici per trasformarli radicalmente, ma su tutti noi…Ed è proprio la Messa domenicale, l’Eucaristia che vediamo che pian piano viene abbandonata…questo segno senz’altro di appartenenza alla Chiesa, ma prima ancora invito personalissimo del Signore di sedere alla sua tavola, segno e anticipazione di quella tavola che come dice la Bibbia sarà il Regno dei cieli…
Ma che cosa celebrava l’antica Pentecoste ebraica? Celebrava la festa dell’Alleanza, in cui si faceva memoria dell’evento del Sinai, quando Dio, mediante Mosè, aveva proposto ad Israele di diventare sua proprietà tra tutti i popoli. Secondo il Libro dell’Esodo, quell’antico patto fu accompagnato da una terrificante manifestazione di potenza da parte del Signore: "Il monte Sinai – vi si legge – era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto" (Es 19,18). Gli elementi del vento e del fuoco li ritroviamo nella Pentecoste del Nuovo Testamento, ma senza risonanze di paura. Non è un soffio. È un vento. No, nemmeno un vento. Una bufera.
Scuote, strappa, smuove.
Una luce che ridona la capacità di intendersi, di parlarsi, di capirsi.
Qui il Signore dona non un comandamento scritto su tavole di pietra, ma il comandamento nuovo, quello dell’Amore scritto nei cuori. Un solo comandamento. Ama dell’amore con cui sei amato.
 
E c’è però un segno nuovo, inedito, quell’andate in tutto il mondo a predicare il Vangelo e perdonare i peccati! E’ il sacramento della Riconciliazione, che Cristo risorto istituì nello stesso momento in cui fece dono ai discepoli della sua pace e del suo Spirito. Giovanni dice infatti: “Gesù alitò sugli apostoli e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi". Ecco dove ci viene donato lo Spirito Santo nel sacramento del perdono e quanto anche questo dono di Dio è abbandonato…e noi e il mondo non trova pace!
La pace di Cristo si diffonde solo tramite cuori rinnovati di uomini e donne riconciliati… perché il mondo non può darsi da solo la pace di Cristo.
 
Un solo comandamento. Ama dell’amore con cui sei amato.
Ora la Pentecoste, il dono dello Spirito di Gesù risorto supera tutto, nessun comandamento scolpito più nella pietra, ma una forza interiore capace di scolpire l’amore nel cuore.
San Paolo nella seconda lettura ci ha esortati a lasciarci guidare dallo Spirito…..a smetterla di volere dirigere la nostra vita, a definirla, ad orientarla, ad alzare la bandiera bianca, a lasciare che vinca in noi il Signore che ci può e ci vuol salvare…E poi continua perché solo il frutto di questa resa, del lasciarci guidare dallo Spirito darà nella nostra vita questi frutti “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” Il Signore ci dia una mano a far fruttificare la sua Pasqua, questo suo grande dono.
don Maurizio

 

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