XVIII Domenica del Tempo Ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
05-08-2018
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 5 agosto 2018
È stordito Gesù, turbato. Quello che doveva essere il più importante dei miracoli, il miracolo della condivisione, che avrebbe dato il tono del sogno di Gesù, un popolo che mette in gioco quel poco che è per sfamare tutti, si è trasformato in un flop clamoroso. Egli infatti pensava, sperava, che la gente fosse pronta al salto di qualità. Così come sperava che i suoi avessero superato la più impegnativa delle prove, quella della compassione. Entrambi falliranno. La folla, manipolando e stravolgendo il chiaro messaggio sotteso al miracolo, volevano farlo re per avere il pane gratis. I discepoli che, nel vangelo di Marco, vogliono che ciascuno se ne torni casa, vogliono lavarsi le mani. Gesù, davanti alla folla, davanti alla missione impossibile di trovare pane a sufficienza per tutti, davanti alla pressione dei problemi concreti e reali che anche noi dobbiamo affrontare, propone la soluzione: imitare il gesto ingenuo e profetico del ragazzo che mette in gioco la merenda, quello che ha. Il miracolo della condivisione, del mettersi in gioco senza attendere che altri facciano al posto nostro. La delusione del Signore è quasi palpabile ma né la folla, né i discepoli hanno colto la pesantezza della situazione; anzi, sembra quasi che il Nazareno si faccia desiderare, che cerchi complimenti. Lo cercano, lo raggiungono, trovano un Gesù riflessivo, duro come la sua prima affermazione è una staffilata. Voi non mi cercate per me o per le mie parole, ma perché avete la pancia piena. Parole dirette e vere, verità provata, talmente evidente da essere imbarazzante. Istintivamente non cerchiamo Dio perché ci indichi una strada per crescere, per capire, per amare, ma perché ci risolva i problemi. Senza faticare, se possibile.
Anzi; per molti Dio esiste proprio se risolve i miei guai. Se permangono i miei problemi, Dio non esiste. Siamo noi a stabilire l’utilità di Dio, a cosa ci serve la sua presenza, qual è il suo ruolo. A Maria di Nazareth non venne risparmiato nulla dalla vita, mille difficoltà a partire dalla profezia del vecchio Simeone: “Anche a te una spada trafiggerà l'anima”. Lei si è messa a servizio del Regno di dio, della sua volontà, si è fatta discepola di suo Figlio e ha ricevuto nell’Assunzione la corona della gloria. Per questo il 15 agosto la onoreremo e la invocheremo Regina della Pace.
A questo nostro modo piccolo di pensare Gesù dice: “Cercate il pane vero, quello che sazia.” Esiste, quindi, un pane che sazia e uno che lascia la fame.
La fame del successo, di denaro, di approvazione, di gratificazione, anche se soddisfatta, ci lascia un vuoto nello stomaco, anzi nel cuore…sembra saziare, ma non colma.
Meglio seguire la fame interiore, quella di senso, quella della verità profonda, e Gesù pretende di essere l’unico che sazia, l’unico che colma.
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