La Vergine Maria che celebriamo nel nostro cammino di Avvento è la realizzazione bella, preziosa di ciò che il discepolo di Gesù dovrebbe essere, la sua vita, trasfigurata grazie a quel “sì” totale detto all’angelo, ci invita a rinnamorarci nuovamente del Vangelo e di Dio!
Luca riprende lo schema delle tante "annunciazioni" presenti nella Bibbia. Poco importa come si siano svolti i fatti: così Luca ce li racconta. E ci stupisce. Non una delle grandi donne della storia di quel tempo o della Bibbia, ma Dio sceglie un’umile creatura, a lei chiede di diventare la porta santa per l’ingresso di Dio nel mondo. E al di là di tutte le comprensibili difficoltà, Invece Maria ci sta, ci crede e tutti noi non sappiamo se ridere o scuotere la testa davanti a tanta splendida incoscienza, tutti dovremmo restare a bocca aperta come forse sarà rimasto l’arcangelo Gabriele…. davanti alla sconcertante semplicità di questo dialogo, davanti comunque al coraggio di una figlia di Sion che parla alla pari con l'Assoluto, con dio al quale chiede anche spiegazioni e chiarimenti. Scegliere Nazareth, un paese occupato dall'Impero romano, ai confini della storia, ai margini della geografia del tempo, in un'epoca sprovvista di mezzi di comunicazione, per incarnarsi, ci rivela ancora una volta la logica di Dio, logica basata sull'essenziale, sul mistero, sulla profezia...
Natale arriva in fretta e corriamo il rischio di non prepararci con verità, a non spalancare il cuore all'accoglienza. Rischio reale e sempre attuale, ancora più evidente in questo tempo di profonda crisi, politica, economica, di valori, in cui la speranza sembra spegnersi giorno dopo giorno.
Per questo abbiamo bisogno di guardare al di là della mera concretezza, di sollevare lo sguardo, di osare, di credere, in una parola di convertirci. Ecco allora che siamo chiamati a re incontrarci con il Vangelo, l’incontro del lunedì, a partecipare alla Novena di Natale, a quei momenti che ci saranno proposti nelle nostre comunità. Prepararci cioè al Natale per essere presi, non lasciati, presi dalla sconcertante notizia di un Dio che si fa uomo, di un Dio che rischia tutto diventando un bambino fragile e inerme per amor nostro, per salvarci…..Credere a questo è l'unico gesto che ci aiuta a restare ancorati alla vita, a non fuggire, a non sentirci soli ma sentire invece la presenza del Signore che viene a visitarci. Chiediamo a Maria, la Vergine Immacolata che ci dia una mano, che interceda per noi presso il Padre.
C.P.