Pensieri... Festa della Santa Famiglia di Nazareth
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
27-12-2015
PENSIERI... FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH
Celebriamo oggi la festa della santa Famiglia di Nazareth, così diversa se vogliamo dalle nostre famiglie…La madre è Vergine, il padre adottivo, e il Figlio? È  figlio di Dio! Ed è Dio Egli stesso… eppure così identica alle nostre famiglie nelle dinamiche affettive.
Che cosa dice la Parola di Dio alle fragilità delle nostre famiglie? Dice prima di tutto che il matrimonio è santo come il sacerdozio. Che la vocazione dei genitori è santa come quella di una monaca di clausura. Perché l'amore quotidiano nella casa è un tutt'uno con l'amore di Dio.
Nazareth ci insegna che Dio viene ad abitare in casa, che è lì che si gioca il mistero (Gesù 30 anni) che nella quotidianità e nella ripetitività dei gesti possiamo costruire il suo Regno, fare un'esperienza di fede, crescere nella conoscenza di Dio. La novità della fede cristiana sta nella sua ordinarietà…..Dio ha deciso in qualche modo di abitare prima le nostre case, la vita vissuta, le gioie e i dolori, poi sì anche le chiese….così era stato all’inizio del cristianesimo….le case erano le Chiese, le famiglie le comunità cristiane accoglienti, che non si debba forse ritornare un po’ a questa realtà?
La seconda riflessione deriva dalla risposta, apparentemente dura e scortese, che Gesù rivolge ai propri genitori…certo sono risposte normali anche per gli adolescenti di oggi e non solo…..Non certo quella data da Gesù: Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? Solo lui lo può dire però ci richiama a una realtà, a un primato che ci dev’essere, quello del primato di Dio nella vita di una famiglia. Fratelli e sorelle questo primato non c’è più…l’abbiamo perso per la strada del nostro conformarci alla mentalità di questo mondo ci direbbe san Paolo…Forse non come un tempo, ha detto Papa Francesco, «si fa volentieri ritorno a casa per ritrovarsi alla stessa mensa, nello spessore degli affetti, del bene compiuto e ricevuto, degli incontri che scaldano il cuore e lo fanno crescere, vino buono che anticipa nei giorni dell’uomo la festa senza tramonto. Forse per tanti al sera é anche l’ora più pesante per chi si ritrova a tu per tu con la propria solitudine, nel crepuscolo amaro di progetti infranti: quante persone trascinano le giornate nel vicolo cieco della rassegnazione, dell’abbandono, se non del rancore; in quante case è venuto meno il vino della gioia e, quindi, la sapienza stessa della vita…».
E non è forse proprio questa realtà ordinaria – che, nella gioia come nella fragilità, fa la vita delle nostre case – ciò che celebriamo oggi nella domenica della Santa Famiglia?
Oggi siamo chiamati a riconoscere il primato di Dio, metterlo al centro della nostra vita…perché nella famiglia è il luogo dove si impara il primo nome, e il più bello, di Dio: che Dio è amore; Riconoscere tale primato è santità da vivere nel quotidiano, custodendo ed educando i figli ad aprirsi a Colui che è la sorgente stessa della vita, cioè come hanno fatto Maria e Giuseppe offrendoli, presentandoli a Lui.
Chiediamo oggi alla famiglia di Nazareth, santa per vocazione, ma anche per non essersi tirata indietro davanti alle prove e alle tribolazioni della sua vita, di intercedere presso il Signore per tutte le nostre famiglie, per ciascuno di noi. 
 
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