Pensieri... Natale del Signore
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
  • top
RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
24-12-2016
PENSIERI... NATALE DEL SIGNORE
Domenica 25 dicembre 2016
Fratelli e sorelle, anche se non mancano motivi di tristezza in un mondo tanto provato dal dolore, non ultima la strage di Berlino, le ragioni della gioia e della speranza sono più grandi: “Il Signore tuo Dio, in mezzo a te, è un Salvatore potente” ci ha detto in questo tempo il profeta Sofonia…
Noi siamo qui per il vivere la straordinarietà del Natale, non siamo qui a far finta che Gesù nasce, ma siamo qui per dirci che Dio non si é stancato di noi, é ancora in mezzo a  noi e non perché abbiamo fatto il presepe, ma perché in fondo noi abbiamo ancora la possibilità di accoglierlo, di farlo nascere nei nostri cuori....
Nel contemplare il presepe la grazia che ci verrà donata sarà la voglia di essere buoni”, affermava Papa Francesco, quando ancora come Arcivescovo di Buenos Aires si rivolgeva ai suoi fedeli. Egli diceva ancora: “Accostarci al presepe è accostarsi al mistero della Bontà, ed è un atto che purifica, perché è lì che si incarna la somma bontà: Gesù”. Ma oggi noi dobbiamo chiederci… siamo disposti ancora ad accogliere la grazia del Signore che dona il desiderio di essere più buoni, cioè più umani, giusti, comprensivi, misericordiosi, attenti al bisogno dell’altro? O coglieremo solo quella che è la poesia del Natale, quel buonismo che dura poche ore e poi tutto ritorna come prima?
Perché vedete il Natale non è stato poesia...ma carne e sangue come ci ricorderà anche la festa di domani, del martire Santo Stefano o quella dei martiri Innocenti…per questo non c’è vero Natale se non siamo disposti a fargli veramente spazio perché Lui rinasca e ci faccia rinascere. Siamo chiamati a rinascere dentro quella nostra talvolta terribile quotidianità che ci ha tolto la poesia del Natale e della vita, ma forse per questo forse ce lo rende più vero…così da ri-nascere, da far nascere quel Bambino in noi, il Signore Gesù. Sì questo nostro Natale senza tanta poesia, senza la poesia di un tempo, in questo nostro mondo ferito, in tante famiglie ferite dalla divisione, con l’insicurezza o la mancanza del lavoro, con poco futuro per i giovani, con un vuoto incolmabile per la scomparsa di una persona cara…. per tante famiglie che hanno dovuto abbandonare la loro terra…questo Natale…assomiglia davvero al Natale del Signore!
Qualcuno potrà chiedersi ma che Natale è mai questo…?
Non diciamolo a Maria e Giuseppe, il Vangelo è stato chiaro: ”lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.”
In questa famiglia di Nazareth davvero contempliamo la Chiesa povera la Chiesa in uscita tanto cara a Papa Francesco, che solidarizza non solo con i poveri ma anche con la povertà, che si fida soltanto di Dio…
E allora non è di nuovo Natale, ma un Natale nuovo…Quel Gesù nato duemila anni fa nella Storia… e che ritornerà nella gloria, stasera (oggi) ci dice che è nato per noi, per te che forse ti senti dimenticato, credi di non contare per nessuno….che è disposto a nascere nei nostri cuori se gli facciamo un po’ di spazio…..
Quando pensiamo al Natale, certamente pensiamo a questo evento di cui (stanotte) oggi ricordiamo, facciamo memoria, l’avvenimento incredibile di Dio che duemila anni fa è venuto in mezzo a noi facendosi bambino…scegliendo la strada normale, umana, umile dell’incarnazione….eppure Natale ci invita a pensare all’altra venuta, ricordare che Cristo Ritornerà non più nella povertà e umiliazione di Betlemme, ma nella Gloria a giudicare nella misericordia l’Umanità.
«Riflettiamo su quanto questa nascita sia piena di mistero, di umana tenerezza e illumini l’odierna condizione umana. Essa, infatti, è un potente e radicale giudizio sul gelo demografico che caratterizza il nostro Paese…È un giudizio sulla mancanza di speranza, drammatica soprattutto nei giovani. Basti pensare che oltre alle nascite, sono in calo anche i matrimoni». 
Eppure proprio a Natale l’impossibile diventa possibile, «il ritmo frenetico del nostro tempo distratto da ciò che veramente conta, quasi miracolosamente, si spezza per fare spazio, stupito, a una nascita». (Scola)
Allora vi faccio di cuore, ci facciamo l’augurio più vero per un Natale di pace che ci renda più umani, più credenti nel Vangelo.
Bon Nadal a duc dal font dal cur spezialmenti ta nestris fameiis e a cui che sufrìs..
Vesel Bôžič!
don Maurizio Qualizza

Leggi la nostra Privacy Policy e la nostra Cookie Policy