Pensieri... Epifania del Signore
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
05-01-2017
PENSIERI... EPIFANIA DEL SIGNORE
Venerdì 6 gennaio 2017
I Magi vivono ancora. E camminano, camminano, fino ai confini della terra, fino agli ultimi giorni della storia. Non sto pensando ai Magi che ci regala oggi la pagina del Vangelo secondo Matteo… Sto pensando ai Magi del quinto vangelo, quello che continua ad essere scritto da ogni generazione cristiana, e che sarà ultimato solo alla fine del mondo. E queste persone che camminano…camminano, vanno avanti… nonostante gli ostacoli della vita e della storia…sono in mezzo a noi, alcuni certamente li conosciamo….Avvolta dalla luce dell’Epifania, la nostra vita, spesso oscurata da vicende tristi e contraddizioni, si fa più comprensibile e trasparente. Senza bisogno di forzature, basta risalire ai verbi che appartengono al lessico dei Magi e che dovrebbero esserci anche nel viaggio della nostra vita, nella nostra esperienza di fede…: cercare, adorare e offrire, quindi cambiare strada.
Cercare. Siamo tutti cercatori di felicità, mai appagati e sempre inquieti, a meno che… A meno che non scopriamo finalmente il “tesoro”. E il tesoro vero, ha un solo nome e un volto solo: Dio. Noi veniamo al mondo con una ferita nell’anima, che ci brucia dentro per tutta la vita. E’ la nostalgia lancinante di potere un giorno vedere il volto di Dio, che i Magi hanno trovato in quel Bambino di Betlemme: “L’anima mia ha sete del Dio vivente: quando vedrò il suo volto?”.
Adorare. Incontrato finalmente il piccolo re dei Giudei, dopo lunghe, spossanti ricerche, i Magi “si prostrarono e lo adorarono”. Adorare significa letteralmente “portare alla bocca”: portare (la mano) alla bocca per tacere in un silenzio commosso e stupito, oppure portare alle labbra un volto o una immagine per baciarli con commossa, affettuosa venerazione. Solo Gesù merita la nostra adorazione, altrimenti noi, che ci crediamo “credenti”, diventiamo esistenzialmente idolatri. La nostra tentazione più accattivante e ricorrente, diceva Bonhoeffer non è l’incredulità, ma l’idolatria…
Offrire. La storia dei Magi ci consegna un altro verbo, che fa parte di una vita che crede nell’amore…che vive nella gratitudine, è la gratitudine la madre della gratuità. In una “storia del deserto” si racconta che un re decise di affrontare un lungo viaggio: caricò i cammelli di tutti i tesori che possedeva nei forzieri segreti della reggia, e con i suoi servi si mise in cammino, seguendo la pista delle carovane. Ma al terzo giorno della traversata, i cammelli, sfiniti per il carico e per il caldo, stramazzarono a terra. I sacchi si aprirono e i tesori cominciarono a rotolare sulla sabbia scivolando giù per una duna assai scoscesa. A quel punto il re disse ai servi di prendersi pure i suoi tesori e di tornare indietro: lui avrebbe proseguito il viaggio, a piedi, da solo. E così avvenne. Ma ben presto il re sentì avvicinarsi dei passi. Si voltò indietro e riconobbe uno dei servi che lo rincorreva a mani vuote. Meravigliato, il re gli chiese come mai non si fosse fermato a rovistare in mezzo alla sabbia, per prendersi qualche coppa, collana e anello d’oro, come avevano fatto i suoi compagni. Allora il servo rispose: “Ma io preferisco seguire il mio Signore”.
Il Signore ci conceda di seguirlo, ma per seguirlo ci ha ricordato ancora la pagina evangelica i Magi hanno cambiato strada...” per un’altra strada se ne sono tornati al loro paese.” Hanno cambiato strada perché erano cambiati dentro: non erano più quelli di prima. Hanno trovato dove Dio c’è e Dio… c’è, ama abitare  il cuore dell’uomo. Se incontro Gesù – un Gesù vivo – cambia tutto.
Possa cambiare questo Natale, questa Epifania, queste feste in cui abbiamo fatto memoria che il Signore si è avvicinato a noi, possano cambiare davvero il nostro cuore e renderlo più misericordioso.
 

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