Pensieri... Sesta domenica del Tempo ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
11-02-2017
PENSIERI... SESTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 12 febbraio 2017
E’ bello quell’incipit del libro del Siracide, della prima lettura, quel “Se vuoi” che Gesù adotterà nel suo ministero per lasciare spazio alla libertà dell’altro…segno del grande rispetto che dio ha per noi…E il Vangelo ci dona il superamento che Gesù fa della Legge, non nel senso di negarla, ma di portarla a pienezza, a compimento, di farla diventare “cosa del cuore”, non esterna, ma interna al nostro essere….Per questo abbiamo sentito e dobbiamo far nostre quelle parole di Gesù che disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.” E poi quel «Ma io vi dico», annuncia la novità che lui porta: «Chiunque si arrabbia con il proprio fratello sarà sottoposto al giudizio», e chi lo insulta sarà sottoposto al sinedrio (era il tribunale giudiziario per eccellenza), e chi gli dice "pazzo", che significa? rinnegato', «sarà destinato al fuoco della Geènna».
Cosa vuol dire Gesù con queste parole, con queste immagini?
Nell'incontro con l'altro può succedere che uno si arrabbi, ma bisogna che la nostra rabbia svanisca subito, altrimenti rischia di trasformarsi in insulto e l'insulto può arrivare a rinnegare l'altro, a non considerarlo più uomo…E’ quello che è successo a Vasto in questi giorni, dove l’arrabbiatura covata nel cuore è arrivata ad armare la mano e porre fine alla vita di un ragazzo di soli 21 anni. Ciò che Gesù ci dice oggi insaporisce anche la legge scritta, la legge antica che può sembrare un ingombro, dà sapore alla vita, la illumina, ci rende discepoli capaci di annunciare a un mondo distratto da tante cose…forse anche da Sanremo… che il Regno si è fatto vicino, che l'agnello che porta il peccato e il dolore del mondo, il Figlio di Dio, ci viene incontro e non ci abbandona mai.
E allora pensando alle Beatitudini che abbiamo ascoltato nella liturgia due domeniche fa… “non sono la falsa promessa di un mondo che non esiste, né l'esaltazione della sofferenza (beati gli afflitti, beati i perseguitati…) ma l'adempimento della Legge.” E Gesù è venuto per riscaldare quella Legge antica, per darle un afflato, un cuore, per riportare all'origine. Perché il rischio di ogni fede e di ogni religione, è quello di diventare abitudine, tradizione…cioè di fermarsi a un basso profilo per vivere la vita, anche quella spirituale, con una specie di gioco al ribasso, Gesù invece ci chiede di guardare e di vivere in alto.
Termino con un pensiero di Papa Francesco che a questo proposito ci dice: “Quando nella vita ci capita di puntare in basso anziché in alto, può aiutarci questa grande verità: Dio è fedele nell’amarci, persino ostinato. Ci aiuterà pensare che ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi, che crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi, che “fa sempre il tifo” per noi come il più irriducibile dei tifosi. Sempre ci attende con speranza, anche quando ci rinchiudiamo nelle nostre tristezze, rimuginando continuamente sui torti ricevuti e sul passato”.
Il Signore ci aiuti a credere davvero a quanto oggi ha voluto ispirarci.
don Maurizio

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