Pensieri... Ottava domenica del Tempo ordinario
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
25-02-2017
PENSIERI... OTTAVA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 26 febbraio 2017
«Non  preoccupatevi. Per tre volte Gesù ribadisce il suo invito pressante: non abbiate quell'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c'è tempo di fermarsi a guardare negli occhi la vita, a parlare con chi si ama. Non lasciatevi rubare la serenità e salvate la capacità di godere delle cose belle che ogni giorno il Padre mette sulla vostra strada, che accadono dentro il vostro spazio vitale». Questi pensieri non sono miei, sono di Padre Ermes Ronchi ma credo riassumano bene il messaggio che ci vuol dare il Vangelo di questa domenica. Ma la preoccupazione non può essere in noi perché Dio non si dimentica di noi, non siamo soli, mai! E qui ci viene incontro la bellissima immagine del profeta Isaia che abbiamo ascoltato nella prima lettura:
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Oppure dove metti tu la tua fiducia? Ecco tante volte noi la mettiamo nelle cose, la fiducia, la sicurezza… In questa nostra vita che ogni giorno può incontrare delle tempeste…
Queste cose che dico le ho ascoltate proprio questa settimana: Un responso allarmante del medico, ed eccoci in piena tempesta. Un figlio che prende una brutta strada e non sai cosa fare, ed ecco i genitori in piena tempesta. La perdita del lavoro, della fiducia nel fidanzato, e salta il matrimonio già organizzato… questa è successa 3 mesi fa… ed eccoci in piena tempesta. Che fare? A che cosa o a chi attaccarci?
Certo Gesù non ci dà la ricetta magica su come scansare nella vita tutte le tempeste. Non ci ha promesso di evitarci tutte le difficoltà; ci ha promesso invece la forza per superarle, se gliela chiediamo. San Paolo nella seconda lettera ai corinzi ci parla di un problema serio che ha dovuto fronteggiare nella sua vita e che chiama “la mia spina nella carne”. “Tre volte” (cioè infinite volte), dice, ho chiesto al Signore di liberarmene e finalmente il Signore mi ha risposto. Cosa gli ha risposto? Continua il brano: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Qual è la nostra sicurezza, di chi dobbiamo fidarci, qual è quella cosa che ci dovrebbe bastare? E’ lo Spirito Santo…E infatti nella preghiera di colletta, all’inizio della Messa così abbiamo pregato:
«Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature,  sostienici con la forza del tuo Spirito».
Chiediamolo fratelli e sorelle questo Spirito Santo, così assente dalla nostra vita e forse anche dalle nostre preghiere… chiediamolo e troveremo in noi stessi una forza grande per vincere le paure della vita, la tentazione dello scoraggiamento…E allora concludiamo facendo nostra ancora una volta la preghiera di Colletta che dice così:
«Padre santo, che vedi e provvedi a tutte le creature, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci lasciamo dominare dall’avidità e dall’egoismo, ma operiamo con piena fiducia per la libertà e la giustizia del tuo regno».
don Maurizio
 
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