Pensieri... Quinta domenica di Quaresima
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RUBRICHE > Riflessioni sul Vangelo
01-04-2017
PENSIERI... QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA
Domenica 2 aprile 2017
Oggi 5^ domenica di Quaresima o di Passione entriamo davvero nel clima della Pasqua. Infatti nel Vangelo incontriamo la morte e la vita nella vicenda di Lazzaro. Di Lazzaro sappiamo poche cose, ma sono quelle che contano: la sua casa è ospitale, è fratello amato di Marta e Maria, amico speciale di Gesù, potremmo dire come Giovanni. E poi il suo nome che significa: ospite, amico e fratello, insieme a quello coniato dalle sorelle: “colui-che-Tu-ami”, ma allora potemmo dire è il nome di ognuno, di ciascuno di noi. Perché anche noi nel Figlio, siamo i figli amati da Dio! A causa di Lazzaro, potremmo dire della sua morte, dell'indugiare di Gesù ad andare a Betania...sono giunte a noi due tra le parole più importanti del vangelo: Io sono la risurrezione e la vita. Non già: io sarò, in un lontano ultimo giorno, in un'altra vita, ma qui, adesso, io sono!
Notiamo la disposizione delle parole: prima viene la risurrezione, dopo la vita. Secondo logica dovrebbe essere il contrario. Invece no: io sono risurrezione sta per "Io sono la Risurrezione"...delle vite spente, sono il risvegliarsi dell'umano, il rialzarsi della vita che si é arresa.
Papa Francesco recentemente così si è espresso: Una verità, quella della vita eterna, della risurrezione  “che si è fatta strada a fatica” nella Bibbia diventa clamorosamente palese davanti a un grande masso rotolato via e a una tomba vuota. Lo spazio di una grotta scavata di fresco, nella cui penombra giace un sudario abbandonato, riverbera l’eco di una parola prima quasi impronunciabile e poi grido da irradiare dai tetti del mondo: Risurrezione. E’ l’istante zero di una storia nuova! L’istante zero in cui la fede cristiana conquista la sua unicità, Gesù che lascia il sepolcro vivo dopo la morte.
“Non stupisce che un mistero così grande, così decisivo, così sovrumano come quello della Risurrezione abbia richiesto tutto il percorso, tutto il tempo necessario, fino a Gesù Cristo. Solo lui può dire: ‘Io sono la risurrezione e la vita’ perché in Lui questo mistero non solo si rivela pienamente, ma si attua, avviene, diventa per la prima volta e definitivamente realtà”.
Però anche noi facciamo difficoltà a crederci, pensate Marta e Maria, avranno pur sentito parlare delle risurrezioni date da Gesù al giovinetto morto, alla figlia di Giairo…eppure faticano a credere, e Marta rimprovera Gesù: Marta disse a Gesù:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Scrive in un suo commento un amico che mi manda settimanalmente la sua riflessione sul Vangelo:
“No Marta, non è vero. Se anche Gesù fosse stato presente non avrebbe impedito a Lazzaro di morire. Anche se Gesù è presente nella nostra vita, anche se siamo suoi amici, se egli ci è amico, non possiamo evitare la morte e il dolore e le prove che egli per primo non ha rifiutato. È normale, istintivo pensare che Gesù ci protegga, ci salvi. E lo fa, ma mai come pensavamo. Mai come vorremmo. Egli ci salva da una morte più pericolosa…Gesù invita Marta, e noi, a credere. A credere in una resurrezione e in una vita eterna” che già qui, fin da adesso dà senso a questa nostra povera vita con il suo Amore. Marta si fida anche se stenta a capire, anche se non vede come tutto ciò possa accadere. E Gesù al vedere le lacrime…di Maria…scoppia a piangere. Dio non è insensibile, conosce il dolore umano, il nostro, e si fa solidale, non un pianto disperato, ma umano…
Fratelli e sorelle, il Signore incontra noi oggi e ci incontra in quelle situazioni di morte in cui giace la nostra vita, per un lutto, per delusioni forti, per scoraggiamenti a causa di questo mondo e tempo difficile… Quante volte siamo morti, ci siamo arresi, era finita la voglia di amare e di vivere. Oggi il Signore ci ripete il grido fatto a Lazzaro! Vieni fuori, esci da quel buco nero della tua vita, vai!
Con questi sentimenti incamminiamoci ormai verso la domenica delle Palme, la Settimana Santa, la Pasqua di Risurrezione, chiedendo al Signore che aumenti la nostra fede, in questa vita e nella vita eterna.
don Maurizio Qualizza
 
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