PENSIERI... QUARTA DOMENICA DI PASQUA
Non sia turbato il vostro cuore, abbiate fiducia. Il Signore Gesù continua a invitarci alla serenità e alla speranza, ad avere questi atteggiamenti che sono il fondamento della fede, atteggiamenti del cuore che sono alla base anche di qualsiasi vita pienamente umana. Il Signore ogni mattina, se ci ricordiamo di pregarlo, se troviamo un momento per pensare a Lui, ci suggerisce "non avere paura, abbi fiducia." E oggi in particolare nel Vangelo ci dice: "Io sono la via la verità e la vita." Sono tre parole grandi che Gesù ha reso visibili nella sua esistenza, dal momento in cui ha illuminato la vita di Maria nell'annunciazione, fino alla promessa della vita senza fine e del suo restare per sempre con noi ,sgorgati dall'evento della Pasqua di Risurrezione.
Ma per seguire il Signore abbiamo bisogno della sua luce, della sua forza, dello Spirito Santo...
Lui é la via: "la strada per arrivare a casa, a Dio, al cuore, agli altri; una strada che non si smarrisce, ma va' verso la realizzazione del nostro desiderio di amore e libertà, di bellezza e di comunione.
Io sono la verità: che non é un'idea, una dottrina, ma è Lui, una persona reale, concreta, con tutto ciò che ha detto e fatto e che i Vangeli ci hanno puntualmente tramandato.
Io sono la vita. Lui ,quando incontra la morte corporale o spirituale, si ferma, si commuove e ridona la vita, apre il cuore alla speranza, trasforma l'abito di lutto in canto di gioia, perchè sa che il Padre ha preparato per ogni uomo, e per l'umanità intera, una vita senza fine. Allora, capite bene che, più incontro il Signore, più sto in relazione con Lui, più il Vangelo entra nella mia vita, più io sono vivo, più sono sicuro di me, più vinco le mie paure!
Il brano degli Atti degli apostoli registra un aumento delle necessità della prima Comunità cristiana e la scelta da parte degli apostoli di nuovi servizi per il bene di tutti. Questa disponibilità é possibile solo se facciamo esperienza del Cristo Risorto, solo se Lui davvero é per noi "via, verità e vita", la pietra angolare di cui parla Pietro nella seconda lettura. Chiediamo al Signore il dono di poterlo, davvero, incontrare, per poter godere la serenità di chi sa di non essere solo nella quotidianità della vita, e che, anzi, ha la percezione di sentirsi portato in braccio, soprattutto nei momenti di difficoltà, da Colui che ci dona la pace pasquale e che è il Solo capace di regalarci il coraggio per potere uscire da noi stessi e donarci per il bene degli altri e per la costruzione del suo Regno.
don Maurizio