Giorgio Paolo Troncon
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RUBRICHE > Amici
22-02-2021
GIORGIO PAOLO TRONCON
Originario di Ruda, ma udinese d'adozione, trapiantato di fegato nel 2003, membro, amico e collaboratore indimenticabile dell'AITF e dei suoi soci.
Accompagniamo oggi nella preghiera di suffragio il nostro fratello Giorgio, che in modo inaspettato ha concluso il suo cammino terreno. Siamo vicini con affetto alla moglie Adriana che ti ricorderà sempre con infinita tenerezza.
 
Siamo tutti segnati dal dolore per la perdita di una persona cara che ha molto lavorato per noi, i nostri diritti, perché ci sia più attenzione verso il mondo dei malati e dei trapiantati in particolare.
 
Il nostro cordoglio per la scomparsa di Giorgio diventa in questa Eucaristia preghiera fiduciosa, che il Signore cioè guardi alle sue opere buone ed è per questo che invochiamo la misericordia del Signore e nel contempo vogliamo ringraziare il Signore perché l’ha messo sulla strada della nostra vita arricchendola in vario modo.
 
Viviamo questo momento nel tempo della Quaresima che ci ricorda con il segno del mercoledì delle ceneri la nostra precarietà, la nostra fragilità, tutti l’abbiamo sperimentata in anni vicini o lontani, ma anche questo tempo difficile della pandemia che tutti ci coinvolge ci fa vedere a tinte forti la nostra fragilità. Sì l’uomo è come diceva il salmo “Come l’erba sono i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora. Ma concludeva: Ma l’amore del Signore è da sempre.
 
E un altro salmo dice: Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore? Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero? L’uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa.
Ma davvero la nostra esistenza si risolve in questa immagine che poi è una realtà?
 
No, perché concludeva la prima immagine, “Ma l’amore del Signore è da sempre.”
 
E questo amore è stato immenso anche nella vita di Giorgio con il battesimo, anche lui è diventato figlio di dio, ha ricevuto il principio dell’immortalità o meglio della vita per sempre.
 
Accanto a questi pensieri di fede vorremmo però ricordare di lui la sua solarità, il suo carattere allegro per cui stavi bene vicino a lui, la sua disponibilità, non ho dimenticato le sue parole di incoraggiamento quando anch’io nel 2004 sono stato trapiantato facendo la sua stessa esperienza. Il fatto poi di essere una persona benvoluta, mi è stato confermato da sua moglie Adriana, non lo era solo nella nostra cerchia ma veramente da tutti…a cominciare dai compagni di scuola e dai compagni di lavoro, dagli amici e dai conoscenti, così ho letto in questi giorni anche su Facebook.
 
Ha avuto varie esperienze di lavoro, sempre come dipendente della Regione, ma si è dedicato anche ad Associazioni; un impegno per molti anni è stata la sua carica di Presidente dei Forni Savorgnani in montagna a Forni di Sopra. Un momento indubbiamente importante è stato il trapianto di fegato avvenuto per lui nel 2003, ci sentivamo molto legati da questo fatto, ma anche nel dare sostegno al mondo dei medici per l’alta professionalità e umanità sperimentata sulla nostra pelle.
 
Noi dell’AITF ti dobbiamo esserti particolarmente grati, carissimo Giorgio, ma non meno anche per quel mondo delle famiglie, dei donatori che insieme abbiamo conosciuto, avvicinato e stimato. Siamo ancora increduli, non pensavamo te ne andassi così, nel silenzio della notte, tutto d’un tratto, in un tempo di incontri diradati e virtuali a causa di questa pandemia, che ci ha fatto mancare ultimamente la gioia dello stare insieme.
 
Aspettavamo anche, nell’ultima mail che ci siamo scambiati, penso con una certa trepidazione, un segnale dai nostri medici sulla possibilità e i tempi del vaccino…pur coscienti che questo tempo oscuro ha cambiato il mondo, le menti e forse i cuori e di ben altri vaccini avremmo avuto bisogno. Sai Giorgio, il Signore Gesù, in verità ci ha portato uno insuperabile, sì forse non ci salva dalle magagne del nostro vivere quotidiano, ma ci offre la possibilità di una vita vera, eterna, per sempre. Ecco in questo momento confidiamo nella misericordia del Signore, siamo certi che nel momento della morte ti ha fatto il richiamo di quel vaccino ricevuto nel battesimo e così ti ha spalancato le porte della sua casa per una vita che non avrà fine. Grazie di tutto Giorgio, della tua serietà umana, che nelle discussioni ci riportava sempre al problema o al tema da affrontare, della tua ironia espressa nella tua frase preferita “Ci sono dei momenti in cui tutto va bene: non ti spaventare non dura”. Grazie della tua gioiosità nel creare la gioia dello star insieme, grazie delle tue organizzazioni nelle uscite e nei viaggi, in una parola nell’esser stato un riferimento e per tanti di noi anche motivo di sostegno in momenti duri e di sconforto. Che il Signor ti dedi la so pas, Giorgio, e se ancja non tu tornis ta to tiara di Ruda, instess che di Udin ti sedi liziera.
Amen

Omelia di don Maurizio Qualizza alla S. Messa Esequiale, Udine, 22 febbraio 2021 nella chiesa di san Vito al Cimitero Urbano.
 
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