Creati per il paradiso. Riflessioni e preghiere sulla speranza che non delude
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Pubblicazioni

OCCHIELLO
CREATI PER IL PARADISO. RIFLESSIONI E PREGHIERE SULLA SPERANZA CHE NON DELUDE
Un invito a riflettere sul tema del nostro destino eterno, a riconoscere in esso una speranza che non delude, una promessa di vita sconfinata che nasce dalla parola di Dio. A partire dai testi del magistero della chiesa e dagli scritti di santi antichi e moderni, gli autori suggeriscono meditazioni sul paradiso smascherando i paradisi artificiali da cui l’uomo di oggi dipende. Meditando sul cielo, l’uomo non si stacca dalla realtà, bensì impara ad attraversarla dotandola di senso, a discernere, ad affrontare fiduciosamente la sofferenza, a vivere operosamente già nel presente.
Questo libro lascia trasparire molto studio, molta passione, molta dedizione. Spesso si coglie anche non poco entusiasmo, salutare, perfino contagioso. Non si tratta, in ogni caso, di un trattato, se non altro per la sua forma snella ed essenziale, e anche per il contesto in cui è stato utilizzato. Ci si accorge subito che in evidenza vengono squarci del cuore, preziosi pungoli, appropriati rilievi e invitanti sollecitazioni.
Queste pagine hanno il pregio della vivezza, sottolineano il bisogno di non adagiarsi sull’ovvio, l’immaginifico, il fantasioso. Poggiano piuttosto su quanto la Parola, che attraversa anche i silenzi più oscuri, l’ammutolimento imbarazzato, ci dice del nostro «destino».
Monica ed io non abbiamo la presunzione di esplorare goffamente il mistero e, se ci interessiamo quasi esclusivamente al paradiso, è per il fatto che il cuore nostro, nelle sue spesso insuperate e tormentate inquietudini, aspira al bello, al buono, al vero, che non possono essere calcolati, misurati, in quanto 6 – per loro consegna, nella loro insondabilità estrema, pervasivi come sono in maniera inedita, sorprendente – hanno il compito di far fronte al bisogno di felicità totalizzante.
Questo scritto è nato per il desiderio di tener desta una curiosità, meglio sarebbe dire una speranza, un’attesa; di offrire allusioni, non spiegazioni (queste del resto non potrebbero mai essere esaurienti). Si tratta di stimoli, quindi, di provocazioni benefiche: una sorta di «distillato», derivante però dallo studio e dalla meditazione di testi di teologia e ispirati alla testimonianza di vita dei santi.
Trattandosi di un’esposizione densa, vigorosa, si consiglia di farla segno di un’esplorazione contemplante, meditata con calma, trasformata in «spazio» orante, soprattutto nei momenti in cui viene anche esplicitamente proposta. Che torni fruttuoso quanto ognuna/o che accosti questo scritto spera di ricevere.
Buona vita! 

Testo tratto dalla prefazione di
Monica Cornali e Luigino Bonato

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